Colesterolo alto: quando si possono evitare i farmaci?

Sono circa 13 milioni gli italiani con troppi grassi nel sangue. Il 25 per cento della popolazione femminile ed il 21 per cento degli uomini. Questi i dati discussi in occasione della giornata conclusiva del XX Congresso Nazionale della Società Italiana per lo Studio dell’Aterosclerosi, tenutosi a Bologna. Il colesterolo alto è uno dei principali, e più facilmente riscontrabili fattori di rischio cardiovascolare. Secondo gli esperti una buona parte delle persone che soffre di ipercolesterolemia, tutti quelli soggetti a prevenzione primaria, non necessita di interventi farmacologici, ma di autoregolarsi assumendo stili di vita più sani. Ciò significa in primis controllo dell’alimentazione con diete a basso contenuto di grassi ed attività fisica regolare. Non più di mezz’ora al giorno di moto. Il controllo del colesterolo tramite stile di vita è tra l’altro l’unico a garantire l’aumento del colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo buono).

In tema di alimentazione si è parlato nelle ultime relazioni presentate di integratori alimentari, un valido aiuto di tipo non farmacologico al controllo dei livelli di colesterolo. I prodotti più validi sono basati sui fitosteroli, molecole vegetali contenute dagli olii vegetali, come l’olio d’oliva, di mais o di soia, ed ancora da frutta secca e dai legumi in genere.

La dottoressa Graziana Lupatelli, dell’équipe del professor Elmo Mannarino dell’Università di Perugia, dichiara: “Vista la bassa presenza di queste molecole in natura gli steroli sono stati addizionati ad una vasta gamma di alimenti, e tra i principali ricordiamo la margarina, lo yogurt ed il latte. Secondo i nostri studi l’assunzione di una quantità di steroli vegetali compresa fra 1 e 3 grammi al giorno per alcune settimane aiuta a ridurre il colesterolo. La riduzione testata dopo due settimane è compresa tra l’8 ed il 15 per cento, che è senza dubbio un ottimo risultato. In pratica gli steroli vegetali rimpiazzano il colesterolo nelle micelle e ne riducono l’assorbimento intestinale: impegnando i recettori specifici del colesterolo. Gli steroli vegetali fanno in modo che il colesterolo, anziché essere assorbito, venga eliminato con le feci. Per far capire alle persone, con un semplice esempio, assumere 1,6 grammi di steroli è come consumare 7 kg di arance. Il consiglio è di assumerli subito dopo i pasti principali. E la nostra principale raccomandazione è quella di non pensare di poter sostituire con questi prodotti una dieta corretta a basso contenuto di colesterolo. Chi prende lo yogurt o il latte arricchito di fitosteroli dopo non può pensare di “rimpinzarsi” di cibi come burro o patate fritte, ricchi di grassi saturi che vanno assolutamente evitati.”

Fonte: XX Convegno Nazionale della Società Italiana per lo studio dell’Aterosclerosi. Bologna,16-19 novembre 2006.

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